Saint Seiya nel web
Orma i viviamo nell'era di Internet e del digitale, in molti lo chiamano il mondo in versione 2.0, con l'avvento degli smartphone, poi, siamo sempre connessi alla rete dove guardiamo video, immagini, giochiamo e ci informiamo su ciò che più ci piace e ci appassiona, questa continua ricerca di informazioni ha fatto nascere sul web numerosi siti specializzati di un argomento più tosto che di un altro.
Di questo fenomeno non sono da meno le serie televisive che grazie al passaparola della rete hanno visto svilupparsi in modo inaspettato tanto da portare le case di produzione a riprendere i progetti abbandonati, un esempio recente è la serie “Twin Peacks”, anche “I Cavalieri dello Zodiaco” non sono da meno nonostante siano usciti circa trent'anni fa, ma il dilagare di siti, forum e blog ha permesso anche a chi non lo conosceva di avvicinarsi al mondo dei saint di Kurumada. Il motivo è presto detto perché su Google basta digitare Saint Seiya o Cavalieri dello Zodiaco che ci troviamo bombardati da informazioni sui nostri eroi senza considerare voci che entrano un po' più nello specifico come Pegasus, armature, etc...
Questa esplosione di siti dedicati ai Cavalieri dello Zodiaco, però, è frutto quasi esclusivamente del lavoro dei fans che vogliono condividere la loro passione, perché se spulciamo tra le fonti ufficiali troviamo spesso e volentieri informazioni scarse o per nulla aggiornate, per darvi un idea un nuovo episodio della serie “Soul of Gold” viene più pubblicizzata dagli appassionati sui siti o sui social che dagli addetti ai lavori, ma questo non è un fenomeno che colpisce solo il marchio Saint Seiya, anche altri anime o manga sono spesso “maltrattati” sul web dalle case di produzione. Questo “maltrattamento” succedeva soprattutto in passato perché molti autori e case di produzione, tra cui la Toei, credevano poco sul potenziale che il web poteva offrire, difatti negli anni in cui Internet iniziava il suo glorioso cammino le case di produzione cercavano di far chiudere tutti i siti che contenevano immagini con contenuti riferiti a prodotti sotto il loro copyright. Questa operazione non ebbe il successo sperato e così gli addetti ai lavori hanno iniziato a cercare di sfruttare l'immenso potenziale che offre la rete con la sua pubblicità gratuita, i primi tempi i siti ufficiali riguardanti i Cavalieri dello Zodiaco erano siti elementari e per nulla aggiornati, come il sito dello stesso Kurumada che per lungo tempo è stato poco aggiornato e la versione i lingua inglese rimossa. I siti ufficiali, però, non riuscivano a tenere il passo dei siti creati dai fans perché, se eliminiamo Wikipedia che comunque è un'enciclopedia aggiornata da fans, troveremo su di essi molte più informazioni e curiosità legate al mondo dei saint, molti siti poi riescono dare novità assolute come l'ultimo capitolo appena uscito che magari nel giro di una giornata è stato tradotto in tutte le lingue, difatti sono molti gli utenti che effettuano scan delle ultime uscite, tenendo così sempre aggiornati i fan di tutto il mondo. Il sistema dei fansite, però, presenta anche le sue falle perché, in primis, essendo portali non ufficiali, si può incappare in qualche bidone del web fatto magari di notizie false o di inesattezze, altra falla è il frazionamento delle informazioni su questi portali che comunque richiedono tempo e impegno per essere aggiornati.
Come abbiamo detto poco prima le case di produzione e di distribuzione hanno iniziato a sfruttare il web in modo più efficace iniziando, finalmente, a creare siti web ufficiali dedicate alle serie anche in multilingua, ne sono un esempio il sito del film “La leggenda del Grande Tempio” e la serie di OAV “Soul of Gold”, come la Toei anche la Bandai negli anni ha deciso di sfruttare il potenziale della rete così per la vendita dei myth, o di altri prodotti, ha creato un servizio di pre-order online mentre la Namco per l'uscita degli ultimi videogame dei cavalieri ha creato numerosi gameplay per poi pubblicarli sui social network, la stessa Tamashi sfrutta i social network, dove sul solo Facebook conta oltre 50.000 iscritti alla pagina da tutto il mondo, per pubblicizzare i suoi eventi e le prossime uscite. Ma il vero potenziale della rete sembra essere stato scoperto da poco e che coinvolge anche il marchio Saint Seiya, ovvero è quello pubblicare sul web intere serie, talvolta anche inedite, come il caso dell'ultimo spin-off dei cavalieri “Soul of Gold” che ogni due settimane viene pubblicato un nuovo episodio in contemporanea mondiale e sottotitolato, questo stratagemma viene usato con i prodotti di punta per sfruttare meglio il merchandising, evitare streaming sottotitolati non ufficiali che brucia i guadagni delle case di produzione ed evitare, quanto più possibile, la censura oltre al vantaggio che in questo modo è visibile in tutto il mondo. Anche in Italia è dilagante questa moda dove la Yamato Video, editore leader dell'animazione giapponese, acquista i diritti di serie anche inedite per poi pubblicarle su Youtube e DailiMotion talvolta anche in simulcast, ovvero in contemporanea con l'uscita in Giappone. Tra le serie che hanno fatto la loro comparsa in Italia mediante la pubblicazione online figurano anche le due serie di OAV dedicate al Lost Canvas che fino a quel momento erano inedite qua da noi, la quasi totalità delle serie di nuova generazione importate sul web sono, però, sottotitolate in italiano.
Dopo una partenza ad handicap finalmente le case di produzione di anime e manga hanno compreso il reale potenziale della rete cercando di adeguarsi velocemente a quelle che sono oggi le generazioni figlie di Internet.