MARCO - Ivo che lei sappia il suo Pegasus è tanto diverso da quello originale di Furuya?
IVO DE PALMA - Essendo lievemente diversa l'impostazione dei personaggi e il registro linguistico da noi adottato, direi che un po' diverso lo è. Lui più rovente e aggressivo, io focoso ma un po' più riflessivo. Diverso è anche l'impasto sonoro generale, tale per cui le loro voci sono tendenzialmente più squillanti, mentre le nostre tendono a valorizzare, come da tradizione del doppiaggio italiano, un maggior numero di sfumature e di mezzi toni. Non sempre strilliamo, in buona sostanza. Poi, la verve tipicamente nipponica resta tale solo in originale, per ovvi motivi. Noi la trasponiamo nella nostra lingua, dandone una plausibilissima versione italiana, ma è ovvio che un giapponese resta perfetto solo in giapponese, così come uno scugnizzo resta perfetto solo in napoletano.
Poi, lui è più bravo, e qui c'è poco da fare.
MARCO - Quale è stato il personaggio più difficile da doppiare per lei?
IVO DE PALMA – Pegasus. Strano, eh?
Intendiamoci. È facile perché appena apro bocca sono (ancora) lui. Ma sono sempre sotto esame (ce la fa? non ce la fa?), e questo stressa un po'.
Per tutto il resto, c'è da considerare che in genere veniamo scelti su personaggi che sono "nelle nostre corde", e quindi molte difficoltà sono bypassate in partenza.
ALDEBARAN - Io vorrei chiedere se al Maestro da fastidio magari essere riconosciuto spesso e volentieri come Pegasus, nonostante presumo abbia sicuramente fatto cose più "impegnate".
IVO DE PALMA - No, assolutamente, sennò difficilmente girerei l'Italia per eventi vari.
Pegasus è un personaggio che sicuramente mi ha dato molto, purché sia chiaro che anch'io ho dato molto a lui, in italiano.
MARCO - Ivo la serie ha avuto un doppiaggio fuori dal comune, con un taglio più epico e psicologico. Quanto è stato difficile, se lo è stato, dare questa impronta alla serie?
IVO DE PALMA - Non fui io a darla, ma il direttore e il dialoghista di allora.
Diciamo che per me non fu un problema seguire quelle direttive, che valorizzavano le mie corde in modo notevole.
MARCO - Quali sono stati i maggiori ostacoli nell'adattamento italiano della serie di Hades?
IVO DE PALMA - Nessun ostacolo, nell'ambito della scelta del cliente, che si orientò per una sostanziale continuity con la serie classica.
Eppure, riuscii a far sdoganare la figura del Budda, fino a quel momento ampiamente censurato, e a mantenere alcune espressioni in originale, come Arayashiki e Misopetamenos. Anche se questo mi valse l'accusa, da parte di certa Isis animata da sedicenti appassionati (pure troppo) del doppiaggio storico, di "nippofilia". Tra i fan dei cavalieri vi sono persone splendide, ma anche elementi francamente rivoltanti.
ORPHEE - Ivo ha scelto lei il cast di doppiatori per il Film?
IVO DE PALMA - Sì, certo, ho scelto io.
MARCO - Come in ogni fan base.
IVO DE PALMA - Sì, Marco, ma almeno gli altri non dicono che quel cartone ha insegnato loro dei valori. Cosa che invece i fan dei Cavalieri ripetono spesso. Alcuni, a ragione. Altri, a sproposito.
MARCO - Che criteri vengono usati solitamente nell'attribuzione di una voce ad un personaggio piuttosto che un'altra, e che importanza assegna, se ne assegna, alla somiglianza delle voci italiane con quelle originali?
IVO DE PALMA - Vi sono due scuole di pensiero. Quella che cerca a tutti i costi la voce più simile a quella originale, e quella che cerca la voce più interessante ed espressiva al servizio di quel volto, indipendentemente dalla somiglianza con quella originale.
Io sono di quest'ultima idea, come dimostra per esempio la mia scelta del collega D'Andrea su Rhadamante. Ma non è un dogma, perché per esempio nel caso di Shin e Mur ho scelto coerentemente con il timbro delle voci originali.
MARCO – Un problema che affligge oggi gli anime in tv è la censura che costringe a tagli drastici o orari quasi proibitivi, ci può dare una sua opinione in merito.
IVO DE PALMA - Domanda frequentissima, cui da molto tempo rispondo ribaltandola sul pubblico, perché le censure in televisione le ha richieste e ottenute proprio il pubblico, per azione di uno dei suoi più potenti rappresentanti.
Quindi sono io che dovrei chiedervi che cosa pensate delle censure, perché delle due l'una. O siete d'accordo che vi siano, o non siete d'accordo ma non avete fatto nulla per far sentire la vostra voce e per farla prevalere su quella di opinione contraria alla vostra. In democrazia funziona così, ragazzi. Chi ha certe idee si mette insieme a chi la pensa come lui, fa gruppo, e come gruppo fa pressione. E' quello che ha fatto l'organizzazione che ha richiesto di moderare immagini e parole nei cartoni animati. Organizzazione che rappresenta il pubblico, non le emittenti o i distributori. Avreste dovuto farlo anche voi, e fare pressione in senso contrario. Ma ci vuole impegno, e sono rogne, grattacapi. E' già difficile gestire bene un gruppo fb, dove fondamentalmente si cazzeggia, figuriamoci un'organizzazione con ambizioni più grandi. Allora è molto più facile tornare a casa dal lavoro o dalla scuola e sfogarsi sulla tastiera contro "De Palma (o chi per esso) che cambia tutte le battute", o con le emittenti ritenute bacchettone, quando invece semmai bacchettone è il pubblico. Comunque, consolatevi, non è che in America vada molto meglio, eh... nei "Knights of the Zodiac" il sangue è virato sul colore verde, e non viene nemmeno chiamato sangue, ma "fluido vitale"...
Giusto per chi ancora pensasse che il problema è Mediaset. Purtroppo, difficilmente si arriverà al momento in cui una parte del pubblico, probabilmente maggioritaria (e quindi ancor più colpevole di ignavia), chiederà e otterrà in televisione il rispetto totale dell'originale nelle edizioni italiane. Un po' per la pigrizia cui ho accennato poco sopra, un po' perché chi vuole il rispetto dell'originale ha cominciato a infischiarsene del doppiaggio e a seguire tutto in originale, invogliando anche i distributori italiani a proporre Lost Canvas e Soul of Gold coi sottotitoli.
MARCO – Altro problema degli anime di oggi è il "maltrattamento" che fanno le reti televisive su di esse, un esempio può essere l'ultima serie di Lupin che su Italia1 ha cambiato spesso orario fino ad arrivare a notte inoltrata. Cosa pensa in merito?
IVO DE PALMA – Beh, è (mal)costume di alcune emittenti utilizzare i prodotti che hanno in magazzino più come tappabuchi che come prodotto artistico/commerciale da sfruttare per bene. Fu così anche per Sentieri, negli ultimi anni di programmazione. Il perché resta uno dei tanti misteri del marketing televisivo.
MARCO - Ivo vorrei chiederle se per lei è più difficile doppiare un cartone o un film con attori reali?
IVO DE PALMA - Tecnicamente è molto più difficile il cartone.
Perché loro non respirano e noi sì. Perché spesso parlano "sopra le righe" (quindi forzando molto i toni) e a volte con voce contraffatta. E perché loro non invecchiano, o addirittura (come nel film) ringiovaniscono, e noi invece no. Psicologicamente, invece, è più difficile l'attore in carne ed ossa, perché in quel caso la voce deve restituire uno spessore e un vissuto autentici.
MARCO - Anche il doppiaggio si tiene al passo con i tempi. Quanto e in che modo le nuove tecnologie sono entrate in sala di doppiaggio?
IVO DE PALMA - In modo totale. Ma per fortuna, ancora non così totale da sostituire anche l'unico contributo ancora interamente umano, quando parliamo di cartoni. Cioè la voce dei personaggi. Con la musica, purtroppo per molti musicisti, è andata peggio.
FABIO - Ivo oltre ai doppiatori , quali altre "figure" lavorano al doppiaggio di un anime?
IVO DE PALMA - Il dialoghista (che spesso è anche traduttore), il direttore di doppiaggio, il fonico di ripresa, l'assistente al doppiaggio, il fonico di mix.
FABIO - Quanto è stato complesso adattare il doppiaggio in italiano al labiale dei personaggi?
IVO DE PALMA - Mah, guarda, la difficoltà di adattare un copione giapponese non risiede nei labiali, perché il labiale dell'animazione giapponese è semplicemente un "apri-chiudi" fino alla pausa, o al termine della battuta. Rispetto al labiale, sono più complicati i cartoni americani, perché ripropongono il labiale della loro lingua, quindi con aperture e chiusure ben precise, cui il dialoghista deve stare più attento.
ALDO - Maestro Ivo De Palma, quanto tempo le portava via il doppiaggio di un personaggio come Pegasus? E di cosa ha bisogno, un doppiatore, per intraprendere un percorso così?
IVO DE PALMA - Mah, i turni di doppiaggio hanno durata standard e quantità commisurata alla durata. Essendo una serie molto lunga, il doppiaggio degli episodi classici è durato due annetti, ma con ampie pause tra una tranche e l'altra. In estrema sintesi, per la seconda domanda: dizione, recitazione, possibilmente canto. Talento naturale, o "capatosta" sufficiente per conseguirne un minimo con lo studio. E poi magari anche un pizzico di fortuna.
MARCO - Ivo lei cosa consiglierebbe a chi si vuole avvicinare alla professione di doppiatore?
IVO DE PALMA - Su questo, basta consultare il mio sito internet www.ivodepalma.it per trovare molte risposte.
MARCO - Ivo con quali ruoli hai iniziato a doppiare? (oltre al già citato Mirko dei Beehive o Vernon delle tartarughe Ninja)? Cosa piacevolmente di quel periodo?
IVO DE PALMA - I ruoli sono desumibili su Wikipedia, anche perché di alcuni ho perso proprio il ricordo. Dell'epoca ricordo ovviamente il fatto che i sacrifici venivano ripagati, e come tutti gli inizi in ambito creativo furono certamente anni esaltanti.
SISSI DUE - E' mai stato becchettato magari all' inizi della sua carriera?
IVO DE PALMA - Beh, certo.Come è giusto che sia.
Chi insiste per avere di più vuol dire che ti ritiene in grado di arrivarci. Quindi è buon segno anche se non sembra.
MARIA TERESA - Maestro se dovessero rifare i cdz farebbe di nuova Seiya o cambierebbe personaggio?
IVO DE PALMA - Mai fatto Seiya. Io ho fatto Pegasus... E certo non lo cambierei con altri, essendo oltretutto il protagonista.
OTTAVIO - Ma tra i personaggi dei saint avrebbe voluto doppiare qualcuno di differente o con pegasus è stato amore a prima vista?
IVO DE PALMA - Fui fortunato a essere scelto per un personaggio che potevo rendere bene e che guarda caso era anche il protagonista. Tra i focosi, quindi più adatti alla mia voce, certamente Scorpio. Tra i riflessivi, Sirio e Mur.
SISSI DUE - Lei e' molto severo come direttore?
IVO DE PALMA Come direttore cerco di essere più collaborativo.
LIVIO - Si e' mai pentito di aver scelto un doppiatore piuttosto che un altro nel film? La voce di Scorpio di chi e'?
IVO DE PALMA - Nel film è donna. Ed è Katia Sorrentino.
Direi che nel film sono soddisfatto di tutti. Considerate che le voci principali dovevano comunque essere quelle.
SISSI DUE - Durante i Cavalieri c'è stato qualcuno ( colleghi/e ) con cui si e' divertito maggiormente?
IVO DE PALMA - Mi sono divertito innanzitutto col direttore che mi diede il personaggio, cioè Carabelli. Malgrado fosse molto esigente. In genere registriamo separatamente, quindi non potrei dire di essermi sbellicato dalle risa con altri colleghi. Per lo meno in sala. Invece è divertente ritrovarci ogni tanto agli eventi, attorniati dai fan.
ORPHEE - Che cosa la accomuna all'altro vincitore Alberto Sette?
IVO DE PALMA - Alberto risiede in Piemonte, come me.
Siamo della stessa generazione, quindi eravamo giovani all'epoca in cui un certo gusto per la parola, e quindi per la tecnica vocale, era considerato il giusto approccio a questa professione. E infatti entrambi, pur con timbri vocali differenti, ci sforziamo tuttora di dare valore alla scansione della battuta e della singola parola.
GIUSEPPE - Maestro Ivo, dopo oltre 20 anni come un doppiatore riesce a conservare il suo timbro di voce? Non andate mai in giro senza sciarpe a portata di mano, evitate alcuni alcolici? Come mai secondo lei in Italia non vengono sponsorizzate le ultime serie a cartoni dei cavalieri? È forse perchè le emittenti pensano che avrebbero poche probabilità di successo? E nel caso, noi possiamo mobilitarci in qualche modo?
IVO DE PALMA - Mah, vedi, Giuseppe, la voce va trattata bene, ma anche male, sennò diventa troppo cagionevole. Per il resto, l'igiene vocale vorrebbe che si facessero alcune cose e non se ne facessero altre, ma illustri voci spesso fanno il contrario di quanto dicono queste norme. Per quanto riguarda la seconda domanda, non è colpa nostra se il pubblico oggi gradisce altre cose e i Cavalieri dello Zodiaco non sono attualmente il marchio più seguito. I fan possono anche tentare di mobilitarsi, ma chi investe guarda i numeri. Per fare un esempio, i 203 membri del vostro gruppo sono un po' pochini, su un totale di almeno 60 milioni di italiani.
ANDREA - E' mai uscito con una ragazza che non sapesse chi era Pegasus?
IVO DE PALMA - A te rispondo subito.
Difficilmente non lo sanno. Ma in genere è Mirko il loro primo amore.
Comunque semmai il problema è l'opposto. Non tutte le ragazze che sanno chi è Pegasus vogliono uscire con me.