BATTAGLIA DECISIVA! IORIA CONTRO ANDREAS!

Ioria giunge al cospetto di Andreas desideroso di vendicare la morte di Lithia e così scaglia i suoi pugni contro il celebrante di Odino ma senza riuscire a scalfirlo, Andreas gli ricorda che Lithia ha pagato con la vita il sacrilegio commesso e che quindi questa guerra può considerarsi conclusa ma Ioria, che crede alle parole di Lithia, risveglia l'armatura divina del Leone e scaglia il Sacro Leo alla massima potenza contro Andreas. Nella stanza dell'eroe continua lo scontro tra Utgard e Frodi, con quest'ultimo messo in difficoltà dalla potenza della spada Dainsleif.

« Ti ho sempre considerato un cavaliere dalla natura enigmatica... » osserva Frodi « Ma ormai è chiaro che la tua stirpe è antagonista alla mia! »

« Le nostre stirpi sono come luce ed ombra. » replica Utgard che gli fa osservare come lui rappresenti la difesa di Asgard, come uno scudo. Utgard attacca Frodi con il suo colpo segreto che fa apparire delle visioni di lupi che attaccano il suo avversario, ma Frodi riesce a liberarsi espandendo il suo cosmo ma viene colpito ripetutamente da Utgard con calci e pugni fino a scagliarlo fuori dall'Yggdrasil. Durante la sua caduta dall'albero, Frodi sente la voce di Asgard come raccontato da Lithia e con l'aiuto della sua spada riesce a tornare nella stanza dell'Eroe e riprendere lo scontro con Utgard.

« Lithia diceva di voler proteggere la vera Asgard, non c'è falsità nelle sue parole! » esclama Frodi

« In questo momento sei troppo influenzato dalle passioni altrui! » replica Utgard « Questo tipo di sentimento non ti sarà che di intralcio! »

« Questa volta sarà diverso! Seguirò ciò che mi indicano il mio cuore e la mia anima. Percorrerò la strada in cui credo! »

« Non sei troppo in ritardo? Io sto difendendo la vera Asgard! » dicendo questo Utgard rompe lo stallo in cui si trovavano i due guerrieri ferendo Frodi, ma il cavaliere non si arrende e colpisce Utgard con un pugno intriso di tutta la sua forza colpendolo in pieno e distruggendo la Statua dell'Eroe. Dopo il colpo Utgard è sconfitto ma rimane in piedi, sorpreso, Frodi si avvicina a lui e scopre la vera intenzione del cavaliere del Nord che fa capire che loro due combattevano dalla stessa parte.

Nella sala di Andreas, Ioria rimane stupito nel vedere che Andreas non è stato scalfito nonostante la potenza dell'armatura divina. Andreas mostra a Ioria il frutto che continua a crescere all'interno dell'Yggdrasil nonostante anche l'ultima statua sia stata distrutta, la cosa più incredibile è che è circondato dalle armature d'oro dei cavalieri imprigionati dall'albero.

« Quel frutto sta maturando grazie all'energia raccolta dalle sette statue. Tuttavia, è un processo che richiede fin troppo tempo. L'ellissi che formano le armature d'oro, la loro forza può essere paragonata a quella del Sole. Riunendole tutte e dodici potrò ottenere il cosmo perfetto per far maturare quel frutto. » così Andreas rivela il suo piano.

Ioria capisce che dietro alla loro rinascita c'è lui che ha usato Lithia come una marionetta per far si che la ragazza si addossasse tutte le colpe, Andreas, poi, colpisce Ioria atterrandolo poiché oramai è senza forze. Ioria ricorda le parole di Micene che gli dicevano di trovare tutte le risposte all'interno dell'Yggdrasil, Andreas sentendo il nome di Micene fa comparire l'armatura del Sagittario rivelando come lui sia stato il primo cavaliere d'oro a tornare in vita e che è stato sacrificato, poi attacca nuovamente Ioria che però viene difeso dal Muro di Cristallo alzato da Mur, accorso insieme a Dohko che attacca Andreas con il Drago Nascente. Mur e Dohko, il quale ricorda per un frangente la precedente Guerra Sacra con il suo compagno d'armi Shion, attaccano con i rispettivi colpi Andreas ai quali si aggiunge anche Gemini con la Dimensione Oscura. I tre cavalieri d'oro intimano a Ioria di riposarsi mentre loro si apprestano a combattere contro Andreas e distruggere il frutto che cresce all'interno dell'albero. I tre cavalieri d'oro attaccano contemporaneamente Andreas che viene colpito e sembra risentire della ferita all'occhio infertagli da Micene durante il loro scontro, vista la difficoltà di Andreas Dohko attacca con il colpo dei Cento Draghi, Mur con la Rivoluzione Stellare e Gemini con l'Esplosione Galattica, a nulla valgono le difese di Andreas che viene colpito in pieno ma ad un certo punto un'entità sembra impossessarsi della mano del celebrante di Odino che libera il suo occhio sinistro dalla freccia fatta di cosmo scagliata da Micene, dopo aver distrutto la freccia l'entità sembra essersi impadronita totalmente di Andreas che con una facilità impressionante atterra Gemini, Mur e Dohko che viene fatto prigioniero dalle radici dell'albero, quando Mur si appresta a risvegliare l'armatura divina Dohko lo ferma.

« Non c'è fretta, Mur. La sua forza è straordinaria. Inoltre Mur, Gemini, voi avete oramai raggiunto il limite. Se uno di voi venisse sconfitto ora, l'unica tecnica che abbiamo per vincere sarebbe inutilizzabile. Vi chiedo di aspettare il vostro turno per mostrare i muscoli. Ci siamo finalmente. »

Dopo le parole di Dohko compare Virgo che espandendo il suo cosmo fino al limite estremo si appresta ad attaccare l'entità che si è impadronita di Andreas, ovvero il dio nordico degli inganni, Loki. Virgo risveglia l'armatura divina della Vergine ed attacca l'avversario con la tecnica dell'Ohm privandolo dei cinque sensi, ma la tecnica non ha effetto sulla divinità che contrattacca e colpendo Virgo, il dio deride la sua imprudenza nell'attaccarlo nel suo stato.

« Sei tu che pecchi di imprudenza. » risponde Virgo mentre alle sue spalle Mur, Dohko e Gemini sono pronti a lanciare l'Urlo di Atena, Loki capisce che l'attacco di Virgo è servito solo a guadagnare il tempo necessario per permettere ai suoi compagni di prepararsi per scagliare l'Urlo di Atena. I tre cavalieri risvegliano le rispettive armature divine e sferrano l'attacco contro Loki alla massima potenza, la deflagrazione distrugge parte dell'Yggdrasill e il corpo di Anddreas prima che Loki si risvegliasse del tutto ma la crescita del frutto malefico non si arresta e i cavalieri d'oro, ormai senza più forze, vengono risucchiati dall'albero maledetto.

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