Un anno dopo il boom firmato Capitan Harlock, con 5 milioni di euro incassati sul suolo italiano, la Key Films prova ora a fare il bis portando al cinema un altro lungometraggio animato dedicato a dei celebri personaggi degli anni '80, I Cavalieri dello Zodiaco. Un titolo prodotto dalla Toei Animation (lo stesso studios di Harlock) e diretto da Keiichi Sato, con un'animazione CG chiamata a non far rimpiangere i meravigliosi tratti 'classici' firmati Shingo Araki e Michi Himeno con l'anime di quasi 30 anni fa.

Un'impresa non da poco, con Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix l'uno al fianco dell'altro per difendere con la propria vita la giovane Lady Isabel dalla minaccia del Grande Sacerdote e dei suoi fedeli Cavalieri d'Oro. L'operazione Toei è stata infatti quella di 'presentare' i Cavalieri ad una generazione che difficilmente li ha visti ed amati sul piccolo schermo. Il manga originale, Saint Seiya, è nato a puntate su una testata giapponese nel 1985. Solo 9 mesi dopo andò in onda la prima puntata dell'anime, diventato in breve tempo di culto in tutto il mondo. Italia compresa. La leggenda del Grande Tempio non è altro che la prima storica serie, qui follemente condensata in 90 minuti appena.

Sato, regista delle serie di animazione giapponesi Tiger & Bunny e Black Butler, ha così provato a rivisitare in chiave moderna il 'mito' dei Cavalieri di un tempo, geniale mix tra mitologia greca e astrologia, finendo per dar vita ad un ibrido a tratti spettacolare ma complessivamente estremamente caotico, soprattutto nell'evoluzione della trama stessa. D'altronde come poter 'presentare' la storia dei 5 Cavalieri di Bronzo (anche se Phoenix si fa largo in un secondo momento), il perché della loro 'nascita', spiegare l'importanza di Isabel di Thule, il sacrificio di chi è riuscita a salvarla dal Male, l'esistenza del Grande Tempio, dei 12 Cavalieri d'oro e condurci in ognuna delle Case 'protette' da quest'ultimi, tra sfide fisiche e quant'altro prima di combattere contro il Grande Sacerdote, in una misera ora e mezza? Domanda lecita, risposta ovvia: impossibile. 13 i volumi del manga originale per riuscirci, poi diventati 40 puntate con l'anime. Qui hanno provato a farlo in circa 5500 secondi.

Fin dai tempi del Mito, per chi non sapesse nulla di loro o avesse cancellato qualsiasi ricordo dalla propria memoria, i Cavalieri dello Zodiaco rappresentano i paladini della speranza, sempre pronti a intervenire ogni volta che il Male minaccia il mondo. Molti anni dopo la Guerra Sacra che si è combattuta nel Grande Tempio, la vita della giovane Isabel di Thule scorre tranquilla, finché un giorno la ragazza non scopre la sua vera identità. La bella e 'potente' Isabel non è altro che Atena, dea della Giustizia. Spedita sulla Terra affinché sia nascosta e protetta dal temibile Sacerdote che la vuole morte, il giorno del suo 16esimo compleanno la ragazza viene salvata da un attentato omicida. A venirle in aiuto 4 Cavaliere di Bronzo, guidati da un timido ragazzo di nome Pegasus. Scoperto il proprio vero 'io', Isabel accetta il proprio destino e la propria missione, ovvero correre al Grande Tempio con Pegasus e gli altri Cavalieri per smascherare la falsa Atena che da 16 anni finge di essere lei ed affrontare colui che si fregia del titolo di Grande Sacerdote. Mentendo spudoratamente. Nel loro cammino i Cavalieri di Bronzo dovranno battere tutti i seguaci di quest'ultimo ingaggiando una disperata battaglia contro i Cavalieri più nobili e potenti, i leggendari Cavalieri d’Oro.

Tanta, troppa carne al fuoco. Tanti, troppi personaggi e intrecci da dover seminare in così poco tempo. L'ovvia e scontata conseguenza fa rima con 'caos'. E disordine, tanto di scrittura quanto di regia. Se l'animazione in CG stranamente 'tiene' e si fa anche apprezzare, primi piani videoludici esclusi, il film di Keiichi Sato inciampa sulla scelta dello spettatore 'medio' a cui volersi rivolgere. Perché il tono cavalcato è sempre troppo variegato e fuori fase, oscillando tra improponibili sketch 'pseudo divertenti' con Pegasus nei panni dell'adolescente timido idiota e momenti di dura e pura azione che strizzano l'occhio all'animazione anime originale di un tempo. Gli stessi 12 Cavalieri d'Oro d'affrontare uno dopo l'altro vengono rapidamente sbolognati, con tanto di svolta 'musical' nella presentazione kitsch di Ariete, appesantendo una narrazione già di suo complicata ma da qui in poi anche particolarmente ripetitiva. Livello dopo livello, scontro dopo scontro, verità dopo verità.

Impossibile poi soffermarsi sulla caratterizzazione dei personaggi, ovviamente inesistente vista la quantità di cose da dire, da provare a spiegare e da fare in 90 minuti, per un Universo qui fatto con coraggio risuscitare che finirà con molte probabilità per far storcere il naso agli appassionati della serie originale e lascerà indifferenti, per non dire insoddisfatti, gli ipotetici nuovi fan da accalappiare.

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