Il mito del Capricorno si riconduce al mito del dio terrestre Pan, figlio di Ermes e della ninfa Driope che lo abbandonò quando era ancora in fasce per via del suo aspetto mostruoso, infatti Pan aveva gambe e corna caprine mentre il busto era umano, così suo padre Ermes si prese cura di lui portandolo sull'Olimpo dove fu ben accolto dagli dei e da Dioniso in particolare. Pann era il dio dei boschi e amava passare le sue giornate tra i monti dell'Arcadia godendo dei piaceri della vita come dormire, andare a caccia e sedurre le ninfe, fu proprio nel tentativo di sedurre la ninfa Sirige che udì un suono melodioso uscire dalle canne e provocate da una folata di vento, pan decise allora di prendere quelle canne in misura diversa e le legò a loro formando una flauto che lui chiamo Siringa in onore della ninfa ma che noi conosciamo come flauto di Pan. Pan aveva un carattere bonario, pronto ad aiutare chiunque avesse bisogno di lui ma sapeva anche essere spaventoso difatti il suo urlo incuteva timore a chiunque lo sentisse ed è probabile che dal suo nome derivi la parola panico.

Pan si rivelò determinante durante la Titanomachia, quando Tifone, figlio di Gea e Tartaro, decise di attaccare gli dei dell'Olimpo per vendicare la sconfitta dei Giganti, suoi fratelli, un urlo di Pan avvertì gli dei dell'imminente arrivo di Tifone così abbandonarono tutti l'Olimpo andandosi a nascondere in Egitto e assumendo forme animali, lo stesso Pan trovò rifugio in un ruscello e trasformò la sua parte inferiore in Pesce ma Atena decise di affrontare il pericolo e convinse Zeus a battersi con Tifone, il padre degli dei perse lo scontro e fu rinchiuso nella grotta dove fu generato poi Tifone, con le sue spire, gli recise i legamenti di mani e piedi e li affidò alla sorella Delfine. Pan decise di intervenire e con un suo urlo spaventò Delfine permettendo a suo padre Ermes di recuperare i tendini e riconsegnarli a Zeus, una volta che il dio recuperò le sue forze bersagliò Tifone con una fitta raffica di fulmini finché non lo uccise dopodiché lo seppellì sotto l'Etna.

Finita la battaglia Zeus, in segno di gratitudine verso Pan, fece in modo che l'aspetto del dio fosse visibile in cielo e così creò il Capricorno.

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