IL PRIMO SCONTRO

In una delle quattro sale del labirinto, lo scontro tra Pegasus e Catreo è iniziato con il cavaliere di Atena che scaglia una raffica del suo fulmine contro l'avversario che, però, riesce a fermare senza problemi, infatti la prima impressione che Pegasus ha del suo avversario è che questi sia un guerriero molto pericoloso dotato di un cosmo molto potente infatti Catreo è uno dei cavalieri più forti posti agli ordini di Minosse, esso è dotato di una grande forza fisica e risulta essere molto agile nonostante l'imponente mole. Catreo indossa l'armatura del Toro di Rodi, di colore giallo scuro, quasi arancione, con delle gradi decorazioni nere sul pettorale e sugli schinieri, la particolarità di questa armatura sono due grossa corna poste sullo schienale dell'armatura. Ormai impaziente, Catreo lancia un potentissimo pugno contro Pegasus che l'eroe riesce ad evitare poi un nuovo pugno del figlio di Minosse è bloccato con una mano da Pegasus che fa la stessa cosa anche con l'altro pugno rimanendo per qualche secondo in una posizione di stallo dove i due poteri sembrano alla pari, finché Catreo colpisce Pegasus con un calcio allontanandolo da lui.

-Tsk! Tu vorresti battermi con questa misera forza? Non capisci che con me non hai speranze, io sono il figlio di Minosse!-, dopo queste parole Catreo si prepara a lanciare il suo colpo, “Braccia di Titano”, colpendo Pegasus che viene scagliato contro una parete.

In un'altra sala del labirinto Crystal si trova di fronte al suo avversario

-Benvenuto cavaliere di Atena in questa che sarà la tua tomba! Io sono Glauco del Serpente!-

-La mia tomba dici? Non ti pare di essere troppo sicuro di te Glauco, in fondo se non fosse stato per l'intervento del cosmo di tuo padre tu non saresti qui, ma giacevi sconfitto alle dodici case.- replica spavaldo il cavaliere del Cigno, le sue parole scatenano le ire di Glauco che si prepara a colpirlo.

Nella sua sala Catreo si allontana credendo ormai finito lo scontro ma alle sue spalle Pegasus si rialza pronto a riprendere a combattere.

-Ancora in piedi, cavaliere di Atena?- chiede sottovoce Catreo poi si prepara di nuovo a lanciare il suo colpo “Braccia di Titano” ma questa volta Pegasus riesce a bloccare il colpo dell'avversario -Non ti hanno detto che lo stesso colpo non funziona due volte contro un cavaliere? Ora pensa a difenderti che tocca a me!- così Pegasus scaglia il “Fulmine di Pegasus” contro l'avversario che riesce parare i primi colpi portati dall'eroe ma quando questi aumenta l'intensità dei suoi colpi Catreo inizia a esserne colpito finché non viene investito dal colpo e sbattuto contro una colonna per poi cadere a terra, credendo di aver battuto il nemico, Pegasus si volta pronto a distruggere la porta difesa da Catreo che, di sorpresa, si rialza e prende le due corna poste sullo schienale della sua armatura e dopo averle unite tra loro attacca Pegasus alle spalle, il cavaliere, dopo aver subito il colpo, rimane sulle ginocchia ma quando Catreo torna all'attacco Pegasus riesce a spostarsi giusto in tempo per evitare il secondo colpo.

-Vigliacco, attacchi alle spalle!- afferma Pegasus dolorante ma colmo di rabbia, anche la spavalderia sul volto di Catreo lascia spazio alla rabbia nei confronti dell'avversario che si rivela essere più forte di quanto credeva.

-Cavaliere, non sai che in guerra tutto è concesso ed io non ti permetterò mai di distruggere questa porta!- così dicendo Catreo, con l'arma formata dalle due corna della sua armatura prova ancora a colpire Pegasus che, però, riesce ad evitare finché Catreo non lancia l'arma contro l'eroe bloccandolo al muro, dopodiché lo colpisce ripetutamente senza che Pegasus possa reagire. Quando Catreo si prepara a lanciare il suo colpo più potente, il “Pugno Nero di Titano”, Pegasus riesce a liberarsi giusto in tempo per evitare il colpo ma l'onda d'urto del colpo lo allontana comunque di alcuni metri.

Nell'altra sala Glauco e Crystal iniziano lo scontro con il cavaliere del Cigno che si difende facilmente dai pugni portati da Glauco finché non decide di contrattaccare scagliando la “Polvere di Diamanti” ma, grazie alla sua alla sua agilità, Glauco riesce ad evitare il colpo per poi correre a gran velocità incontro a Crystal e colpirlo con una ginocchiata in pieno stomaco lasciando il cavaliere del Cigno sulle ginocchia mentre Pegasus è sorpreso dalla forza distruttiva del suo avversario, i due avversari, ora, si guardano negli occhi consci del fatto che il prossimo attacco possa essere decisivo per le sorti dello scontro.

Pegasus, nonostante sanguini dalla spalla sinistra dove Catreo l'ha colpito poco prima, inizia ad espandere il suo cosmo fino a raggiungere il settimo senso, anche Catreo espande al massimo il suo cosmo pronti per sferrare l'attacco che potrebbe rivelarsi decisivo. Pegasus scaglia contro l'avversario il “Fulmine di Pegasus” portato alla massima potenza mentre Catreo attacca con il “Pugno Nero di Titano” ma la velocità dei pugni portati da Pegasus investono Catreo che non riesce a portare il suo colpo alla massima potenza ma riesce, comunque, a colpire Pegasus mentre lui viene scagliato verso l'alto, nel ricadere, Catreo viene investito da una seconda scarica dei fulmini portati da Pegasus che mandano in frantumi la sua armatura e facendolo cadere a terra sconfitto.

-Co... Come è possibile che un semplice cavaliere sia riuscito a battermi, io, Catreo, il figlio di Minosse...- sono le ultime parole di Catreo mentre Pegasus concentra il suo cosmo e con un solo colpo distrugge la porta che conduce fuori dal labirinto, si affretta perché alle sue spalle quella parte del labirinto cade a pezzi. Il crollo viene avvertito sia dai cavalieri di Atena che da Minosse e Androgeo, Minosse giustifica la sconfitta di Catreo con la troppa superbia con cui uno dei suoi figli sia sceso in battaglia poi, rivolgendosi ad Androgeo, ordina di andare in contro a Pegasus per fermarlo ed evitare che oltrepassi il palazzo, suo figlio, che non vedeva l'ora di scendere in battaglia, obbedisce agli ordini del padre e corre all'ingresso del palazzo per fermare qualsiasi cavaliere tenti di superarlo.

In un'altra sala Andromeda è faccia a faccia con Filolao, protetto dall'armatura della Ninfa, e subito il cavaliere di Atena chiede all'avversario di lasciarlo passare senza inutili spargimenti di sangue ma il figlio di Minosse risponde che il suo compito è quello di proteggere il suo signore oltre che suo padre, non potendo evitare lo scontro i due si preparano a battersi.

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